A ognuno di loro è stato impartito un compito, che può andare dal procurare il cuscino, ad avvisare il bidello, al chiamare un insegnate di un’altra aula nel caso ci sia la necessità. C’è anche chi ha il compito di prendere un farmaco posto con cura in un determinato cassetto. Ognuno è importante, ognuno si sente così. Infatti, ognuno lo è. In un mondo dove regna il menefreghismo e l’apatia, in questa classe si insegna la vita. Un foglio di istruzioni tutto a colori. Con nomi e compiti per ricordare a tutti, costantemente, il proprio importante ruolo in quella famiglia. Per caso i genitori hanno scoperto questo. Per caso forse durante uno dei colloqui. Magari c’è stato un giorno in cui i bambini stessi hanno riferito la cosa a casa. Magari, fino ad oggi, nessuno aveva compreso l’importanza di quei gesti. È una catena fatta di anelli saldi tra di loro. In cui la forza di quella catena, è la solidarietà. Ci saranno le ore di aritmetica, di italiano, certo. Ci sarà musica, ci sarà la grammatica. Poi c’è un foglio con una bella storia da raccontare e si spera, da condividere. In ogni classe c’è qualcuno che resta indietro, vuoi per salute, vuoi per altro. Lo scoprirsi parte di una famiglia unita, può essere davvero la base per quello che ormai viene definito “un mondo migliore”. Si spera sempre ogni giorno che non ci sia mai bisogno di nessuno. Però, all’occorrenza, quel “nessuno” sarà tutto ciò che servirà. Abbiamo bisogno di maestri così per i nostri figli. Abbiamo bisogno da genitori di imparare a essere quella maestra, perché dove finisce la scuola, prosegua nelle nostre case quel mondo. Ora bambini, tra qualche anno, nemmeno troppi, saranno uomini. Si ricorderanno del loro nome su quel foglio. Si ricorderanno di quel compagno di classe. Si ricorderanno di loro stessi, sempre pronti a dare una mano.
Franco Quadalti
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