martedì 20 febbraio 2018
Nessuno è al sicuro [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]
Anche Médecins sans frontières, l'organizzazione umanitaria internazionale, ha ammesso che al suo interno sono stati registrati diversi casi di molestie o abusi sessuali nel 2017. La notizia non mi fa saltare sulla sedia. Intendiamoci, parliamo di un fatto gravissimo. Ciò che mi sorprende è che faccia notizia il fatto che ci sia una netta contrapposizione tra la violenza e la missione che queste persone sono chiamate a svolgere. La parola chiave è “persone”. L’essere umano è ormai da sempre ritenuto l’animale più pericoloso. Infatti caccia le sue prede non solo per fame ma anche e spesso per disprezzo, per noia, per cattiveria, per sfregio. Dove ci sono le persone, ci sono animali capaci potenzialmente di tutto. Non importa che maglietta o che bandiera portino in giro per il mondo. Se è vero che l’abito non fa il monaco, non esiste nessun vessillo sotto al quale qualcuno è innocente a priori. Non vedo perché questa notizia quindi desti tutto questo scalpore. L’ennesimo caso di barbarie nei confronti dell’umanità. Poco importa per cosa ci si batta. L’uomo, la donna al tuo fianco, tu stesso, potresti essere il prossimo mostro. Oltre che chiaramente, la prossima vittima. È una dichiarazione forte, questo sì. I casi denunciati solo nel 2017 arrivano a 24. La dichiarazione dell'organizzazione umanitaria segue lo scandalo che ha travolto Oxfam, l'ong accusata di aver insabbiato festini a luci rosse e casi di abusi sessuali compiuti da suoi operatori in missioni all'estero. Insomma, una gara a uniformarsi al peggio che deve necessariamente spaventare. L’impegno delle organizzazioni coinvolte nello scandalo, chiaramente lascia intendere che si batterà per combattere gli abusi e porre fine a questo “massacro”. Si passa quindi dalla strada, in una casa qualsiasi, in un villaggio passando dentro a una
Chiesa, in un asilo come in un ospedale. Chi può dirsi al sicuro da tutto questo? Chi può venire a definire “sacro” un luogo piuttosto che un latro? Non si salva nessuno, non c’è un “tana per me” che possa allontanare dal pericolo. Leggendo queste notizie, con questi titoloni, viene da pensare di essere sempre dall’altra parte del problema, semplici spettatori. Non è così. La casa del vicino è sempre troppo lontana per venire a sapere tutto. In fondo “Médecins sans frontières” sono semplicemente tre parole. Poi ci sono i fatti. Tanti pieni di lode sia chiaro. Non tutti. Non sempre. Mi spiace che non faccia notizia per ciò che riguarda me. Forse ho perso l’illusione anche che qualcosa possa cambiare. Per farlo devono cambiare le persone. Ma queste, non cambiano mai. Non cambiano le piccole, cattive abitudini. Difficilmente si arriverà a sconfiggere i mostri. Si è sempre un po’ troppo codardi anche verso sé stessi. Ci si fa del male permettendoci di rimanere così. Immobili. Mai un passo davanti al problema. Allora, ognuno salvi sé stesso? Per ora che dire, il mondo funziona così. Non c’è una squadra vincente. Abbiamo perso in termini di umanità. Da quando abbiamo iniziato a muoverci su due gambe, abbiamo iniziato a guardare troppo dall’alto anche la dignità delle persone. Talmente in alto che la calpestiamo ogni giorno. Per tirarsi fuori da tutto questo, per ora si può spegnere la Tv, si può non comprare il giornale, non aprire Internet. Insomma, ci si può tappare gli occhi con le mani. E chi le ha sporche, attenzione, poi si vede.
Franco Quadalti.
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