sabato 10 febbraio 2018

Violenza in ambito domestico [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS DI GIURISPRUDENZA]


Il mobbing, da fenomeno prettamente mediatico di importazione anglosassone, nell'ultimo decennio, è entrato nelle aule dei tribunali. Ha contribuito così alla rivoluzione dogmatica che ha smantellato la dicotomia danno patrimoniale/danno morale e che riconosce concretamente risarcibili i pregiudizi patiti per la violazione dei diritti fondamentali della persona, costituzionalmente garantiti. In una prima fase però, il mobbing si è fissato nell'ambito giuslavoristico, faticando non poco a trovare spazio anche all'interno della famiglia, considerata «un'isola felice appena lambita dal mare del diritto». A cavallo tra vecchio e nuovo secolo, il muro di impermeabilità ha mostrato alcune crepe sino a crollare definitivamente con l'introduzione dell'illecito endofamiliare, cioè quello perpetrato verso uno dei membri del consorzio affettivo. Le definizioni - Interpreti e giudici hanno cominciato a parlare di «mobbing familiare» per descrivere l'insieme di atti od omissioni, di un coniuge verso l'altro, caratterizzati da intento denigratorio o persecutorio e finalizzati alla sistematica distruzione della personalità altrui. Atti od omissioni che, seppur singolarmente presi, non hanno carattere di illecito, nel loro insieme sono diretti a limitare o a ledere la libertà dell'altro. Si è data valenza dunque, non solo alle manifestazioni eclatanti di violenza fisica o morale - le classiche botte, ma anche urla, strattonamenti della vittima, distruzione di oggetti, ossia atti che provocano ansia e generano nella vittima un senso di angoscia - ma anche e soprattutto alle forme meno riconoscibili, e non per questo meno insidiose o lesive, di violenza psicologica, morale o crudeltà.


SCARICA GRATUITAMENTE LA DISPENSA COMPLETA!
Violenza in ambito domestico 

Nessun commento:

Posta un commento