giovedì 29 marzo 2018
23 anni e paralizzata [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS DI ECONOMIA]
Il fatto che ormai nulla mi stupisce più leggendo i giornali, inizia a preoccuparmi. Se mentre fino a poco tempo fa, in ogni pagina, la mia espressione passava da preoccupata, a spaventata a inorridita, oggi credo la rassegnazione abbia ormai preso il sopravvento. È davvero difficile immaginare ormai un mondo di belle cose. Oh, c’è chi ci prova sia chiaro a fare del bene, ma credo che lo faccia con gli occhi chiusi, come quando da ragazzino, davanti ad un ostacolo, con il motorino si chiudeva gli occhi e si dava gas, sperando che tutto andasse bene. Ormai una notizia come tante. Violenza, il titolo. Violenza, lo svolgimento di un tema ormai troppo noto per fare notizia. Eppure si deve, non tanto per dovere di cronaca, ma perché vomitando fuori quello che accade, forse un giorno, la malattia passerà. Arrestato nel fiorentino un quarantatreenne nigeriano, Daniel Chukwuka.
Arrestato dopo che il 26 luglio, aveva gettato una giovane di 23 anni dalla finestra. Non so nemmeno dire se il fatto che l’abbia gettata dalla finestra a abbia a che vedere con il fatto che lei si era rifiutata di fare sesso con lui. Ormai che senso ha il motivo. Sta tutto nel gesto. Alla fine di quel volo lei resta in coma. Alla fine di quel volo, resta sulla sedia a rotelle e ci resterà per tutta la vita. Che senso ha ora dire il perché. Un gesto di rabbia, dice lui, per essere stato rifiutato. Il no fa male a tanti. Ma la reazione ad un no, cambia di animo in animo. Cambia da persona a persona. Qui non si vuole nemmeno discutere sul colore della pelle, sulla nazionalità, sulla religione. Qui non esiste nulla se non la razza peggiore tra gli animali che entra in scena per il suo spettacolo maestro. Violenza. Nel caso specifico, violenza su una donna. Femminicidio. Nel tempo in cui la ragazza è stata in coma, gli inquirenti avevano preso come plausibile la prima versione del nigeriano, secondo la quale, la ragazza si era gettata da sola dalla finestra. Piuttosto morire, piuttosto rischiare di morire che schiava di qualcuno o di qualcosa. Talmente tanto comprensibile questo gesto, che davvero sarebbe potuto accadere. Invece il peggio del peggio deve ancora accadere. La ragazza si sveglia e racconta. Non si è buttata. Non è caduta per disgrazia. È stata gettata giù dal suo mostro. Mi piace pensare che in un mondo parallelo, chi compie gesti del genere paghi fin da subito. Mi piace pensare che la Divina Commedia di Dante, non sia solo un libro ma l’espressione reale di questo mondo parallelo. Mi piace pensare che sia tutto finto. Tutta una bugia. Invece no. Mi piace pensare che per che per chi ti toglie la libertà, ci sia qualcuno o qualcosa che ti renda il favore. La legge? Sorrido. Anzi, rido proprio. Sui giornali la notizia di arresto. Non so poi dove andremo a trovare quella in cui, tra un tempo troppo corto, ce lo ritroveremo in giro per la strada, sotto falso nome, sotto falsi occhi, sotto mentite spoglie di un uomo per bene. Non so cosa mi spaventi di più di tutta questa storia. Il prima o il dopo. Quando accadono queste cose, mi si toglie la voglia di raccontare. L’ennesima storia di violenza in cui a pagare è una donna.Un prezzo troppo caro per un no. Un prezzo diviso e condiviso tra troppe donne, che però non diminuisce mai. Fatela finita. Aprite la finestra e buttatevi. Siete bestie, imparate a volare o estinguetevi.
Franco Quadalti
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