martedì 18 luglio 2017

Riflessioni sul Decreto Lorenzin - prevenzione vaccinale [DOWNLOAD DISPENSE GRATIS]


Il 7 giugno 2017 ha visto la luce il decreto legge n.73  “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” il quale sembra più operante, come lo ha definito qualcuno,  quale “scienza di Stato” che  “scienza di diritto”.
A tal proposito il decreto legge Lorenzin è stato travolto da numerose polemiche, in quanto non si limita alla regolamentazione del calendario vaccinale, ma introduce l'obbligo delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola, nonché una sanzione pecuniaria nei confronti dei genitori; “la mancanza di documentazione”, infatti,  produrrà sanzioni che variano ad un minimo di 100 euro ad un massimo di 500 euro.
La necessità ed urgenza richiesti dalla nostra Costituzione sono stati giustificati dal Ministro con l’esigenza di ridurre rischi per la salute pubblica con particolare riferimento al mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale (essendosi la soglia abbassata al di sotto del 95%, soglia limite segnalata dall’OMS), superando l’attuale frammentazione normativa dei piani regionali.
Alla luce della nuova normativa le vaccinazioni obbligatorie, in coerenza con il Piano nazionale di prevenzione vaccinale, salgono a 10:

1.    anti-poliomelitica;
2.    anti-difterica;
3.    anti-tetanica;
4.    anti-epatitica B;
5.    anti-pertossica;
6.    anti Haemophilus influenzae tipo B;
7.    anti-morbillosa;
8.  anti-rosolia;
9.   anti-parotite;
10.  anti-varicella;

Di cui 2 altamente consigliati :  anti-meningoccocica B;   anti-meningoccocica C.
Vale la pena ricordare come fino ad oggi, anche se il vaccino era considerato obbligatorio, la legge non prevedeva particolari sanzioni per i genitori che avessero scelto di non vaccinare i bambini, in quanto la stessa normativa allora vigente prevedeva  il cd. “dissenso informato” ed un colloquio con il giudice tutelare, che in quasi nella totalità dei casi si è risolto a favore dei genitori.
Giova anche ricordare il  d.lgs n° 135 del 1990, il quale recita quanto segue  "...l'infezione da HIV non può costituire motivo di discriminazione, in particolare per l'iscrizione alla scuola, per lo svolgimento di attività sportive, per l'accesso o il mantenimento di posti di lavoro".
Anche questa materia dovrebbe rientrare nel novero “DISPOSIZIONI IN TEMA DI PREVENZIONE” ma il legislatore, in questo caso, ha pensato di regolamentare in modo differente l’aspetto della materia, soprattutto in tema di prevenzione, vaccini, scuola e bambini ( in barba all’art.3 della Costituzione in tema di uguaglianza).
Tornando al decreto, sul tema ritroviamo, due fronti contrapposti:
da una parte chi ritiene che il mancato raggiungimento della cd. “immunità di gregge” renda la vaccinazione stessa meno efficace, e dall'altra parte chi ritiene che la vaccinazione obbligatoria possa danneggiare il singolo bambino ( bambini che attualmente non vengono sottoposti ad esami prevaccinali, una sorta di roulette russa “tenta la fortuna” questo puoi cancellarlo ahahahaaha).
Ma se generalmente non vi sono difficoltà ad accettare una legge democraticamente e legittimamente approvata secondo iter parlamentare, non si può dire lo stesso nel caso del decreto legge in parola, in quanto sembra stato emanato con un parametro, che molto poco ha a che vedere con i parametri costituzionali  dell’ urgenza e della necessità.
Se da un lato è utile  una legge sui vaccini uniforme e chiara in tutte le Regioni italiane, dall’altro lato sarebbe bene che passasse da un dibattito politico effettivo, ossia non influenzato dal non coinvolgimento delle posizioni ritenute “non conformi alla media”.
In materia di vaccinazioni si è espresso anche il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) il quale ha affermato che “Il problema della scarsa copertura, non si risolve con le illiberali “coercizioni di uno Stato sanitario”, nè con la censura di chi attua scelte sanitarie differenti, ma piuttosto con il confronto aperto con le famiglie che devono decidere liberamente su come, dove e quando compiere le vaccinazioni, che rimangono un atto sanitario libero, come garantisce la costituzione.”
Ad ogni modo mi pare di ricordare una dichiarazione dell’OMS risalente al 2015 (su uno studio effettuato da un gruppo di 22 esperti internazionali che ha esaminato decenni di ricerche sul legame tra carne rossa, salumi e cancro e ha riassunto i dati in un documento dello Iarc, l’International Agency for Research on Cancer.),  riguardo alla  carne rossa cancerogena: in quel caso nessun Governo ha emanato decreti legge “ disposizioni in materia di prevenzione contro il consumo di carne rossa”, per toglierla dalle mense scolastiche.
Mariangela Miceli

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