sabato 13 gennaio 2018
Doppia condanna? [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]
Un tribunale di El Salvador ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per una 19enne accusata di omicidio aggravato a seguito di un aborto spontaneo, in base alla severissima legge sull'interruzione di gravidanza in vigore nel Paese centroamericano.
"Il tribunale è giunto alla conclusione che la sentenza di condanna va confermata", ha scandito uno dei giudici che ha riesaminato la sentenza emessa a luglio. Il caso di Evelyn Beatriz Herna'ndez Cruz, questo il suo nome, ha avuto rilevanza internazionale perché la giovane aveva subito uno stupro di gruppo da parte di una gang e ha sempre sostenuto di non essersi accorta della gravidanza fino al parto nell'aprile 2016, in cui il feto sarebbe nato già morto. L'accusa, invece, ha affermato che Evelyn avrebbe ucciso il neonato gettandolo nello scarico del bagno e ha citato un esame del medico legale che secondo la difesa sarebbe stato invece equivocato.
Dopo quasi otto ore di dibattimento in aula, i tre giudici si sono pronunciati per la conferma della condanna sostenendo che "gli elementi probatori per la condanna non sono mutati". Alla lettura della sentenza la giovane ha abbassato la testa ed è stata portata via tra i pianti e le proteste dei parenti. El Salvador, è uno dei Paesi con le leggi più restrittive al mondo in tema di diritti delle donne e l'aborto è illegale.
Questa condanna fa riflettere sia sulla rigidità della legge, ma soprattutto sulla legge stessa che in questo caso rispetta un bambino, ma la donna che vorrebbe decidere per la sua vita e per quella di un bambino, avuto da uno stupro di gruppo, come deve sentirsi?
È vero che quel bambino non ha nessuna colpa, ma quella donna fisicamente, psicologicamente, moralmente stuprata avrà anche il diritto di non essere condannata doppiamente nell’animo e nella mente?
Questa donna di soli 19 anni avrà il diritto di vivere una vita, in parte già logorata, nel modo in cui desidera fare?
Il libero arbitrio esiste o no?
C’è una legge che considera illegale l’aborto ed è anche giusto che si tuteli la nascita di una nuova vita, ma in questo caso crediamo sia giusto che la condanna venga affermata?
Oltre ad una condanna legale, questa condanna è opportuna moralmente ed eticamente?
La ragione ci porta a fare dei ragionamenti che potrebbero essere giusti o sbagliati, la libertà di pensiero ci porta a riflettere su ciò che accade.
Ciò che accade può essere giudicato, non condiviso, non accettato o tutt’altro che così.
In questo frangente la donna accusata, i familiari coinvolti, devono accettare, pur non condividendo, questa decisione dettata dalla legge.
Le leggi, anche le migliori, si possono solo rispettare o temere, ma non amare. (George Christoph Lichtenberg)
Ilenia Cicatello
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