sabato 20 gennaio 2018
Il bambino di ghiaccio [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]
A scuola andavo bene, più che bene anzi. Ma non mi piaceva affatto. Avevo un approccio strano con la scuola in effetti. La paura di ripetere un anno era talmente grande, che studiavo di continuo. Ma onestamente ricordo le mattine ad aspettare l’autobus perennemente in ritardo, le attese al freddo, le corse in bicicletta sotto la pioggia per arrivare in tempo alla fermata. Leggo di un bambino, Wang Fuman, 8 anni, che ogni mattina fa 4,5 km per raggiungere la sua scuola di Zhaotong Cityuna, zona rurale dello Yunnan cinese. Tanta stima. Wang fa parte di quei bambini definiti “lasciati indietro”. I suoi genitori lavorano a Pechino distante 2 mila km dalla provincia di Zhaotong dove Wang vive con la nonna e la sorella maggiore. In Cina, se ne contano ben 61 milioni.
Wang quindi non si scoraggia e ogni mattina, un’ora prima dell’inizio delle lezioni, si arma di pazienza e coraggio e percorre tutta quella strada. Non lo ferma neppure il freddo. La foto di Wang appena arrivato a scuola dopo la sua “passeggiata” di oltre 4 km, fa il giro del mondo. Guance rosse, occhi lucidi ma vivi e ghiaccioli nei capelli. Il ritratto del coraggio e della determinazione. Certamente non troverete mai una mia foto in quelle condizioni nemmeno ai tempi delle partitelle a calcio con gli amici. Wang batte tutti. “Non è faticoso”, dirà intervistato da una Tv locale. Non è solo simpatia. Lo scorso giugno, ben 4 bambini tra i 5 e i 13 anni abbandonati dai genitori hanno commesso suicidio ingoiando un pesticida. La Cina, seconda potenza mondiale, come tutte le medaglie ha due facce. Quella dei bambini lasciati soli. Quasi 250 milioni infatti, sono i genitori costretti a lasciare i figli per andare a lavorare lontano. Wang vive con la nonna. Wang cammina, corre, e va scuola. Sorride. E questa volta voglio che sia una storia con il sorriso a rappresentare la cronaca di tutti i giorni. Io non lo avrei seguito. Avrei detto...vai tu, poi mi passi i compiti. Al suo ritorno l’avrei anche preso in giro. Però Wang è tosto. Mi piace. 8 anni e un futuro che non potrà mai spaventarlo. Con il sorriso si fa tutto. Lui lo sa. Non credo sia solo una questione “di necessità virtù”. Il segreto lo sa lui. Nei suoi occhi sorridenti. Se fosse facile, lo farebbero tutti. Ma difficile non è impossibile.
Questa storia, ha un lieto fine. Wang, il bambino di ghiaccio, è stato fortunato. La sua storia è arrivata agli occhi delle autorità locali. È partita una raccolta fondi per lui, e al padre è stato offerto un lavoro nella sua città natale. Wang avrà quindi il papà a casa e potrà continuare a camminare verso la scuola, ma con un sorriso in più.
Franco Quadalti
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