sabato 2 settembre 2017

Charles Dickens [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]


Vedo l’Età vittoriana come lo scenario perfetto per i film di Tim Burton e l’autore che possa esaudire tutti i desideri del regista è Charles Dickens. Quando ero a scuola non l’ho amato particolarmente ma ho assaporato ogni riga di “Grande Speranze” non so se nella mia testolina di adolescente volesse evocare qualcosa ma lessi il libro con grande entusiasmo, per non dire che la mia professoressa ne fece le copie per la traduzione. Vi ho stupiti? Ma non volevo attirare l’attenzione sui miei ricordi da liceale ma su questo grandissimo autore che rimane, per me, l’emblema della speranza.  In una Londra tra il gotico e il macabro, io me la immagino tutta grigia e piena di fumo, si snodano diverse avventure dei paladini della speranza e della voglia di vivere che certamente era nel cuore di Dickens o, se no, non immagino per niente lo sforzo enorme che ci debba essere a diventare super positivi dinanzi alle avversità della vita. Pip o Oliver sono la forza e la tenacia ma anche la sconsideratezza che aleggia in ognuno di noi sopratutto quando la giovinezza è la nostra compagnia quotidiana. Nulla può scalfire un giovane animo e guai se lo facesse!  Pip è un cretino, diciamocelo apertamente, innamorato di una ragazzina che non sarebbe mai stata mia amica e che viveva con una squinternata con l’abito da sposa. Sì avete letto bene, una vecchiaccia con l’abito bianco che non ha tolto più perché abbandonata all’altare così da fermare la sua vita a quel giorno infausto. Ma ve la immaginate una così? Io rabbrividisco! Eppure, se ci penso bene, è un difetto delle persone dare la colpa al fato senza reagire e lasciarsi andare così come viene. Però alla fine Pip ce la fa e realizza il suo sogno in barba al marito di Estella che era un grandissimo stronzo e che muore! Oliver mi ha sempre fatto una gran tenerezza e anche lui ce la fa. Poverino scappa dall’orfanotrofio, finisce in una banda di ladruncoli ma poi...ta dan! Eredità! Ah, anche Pip si becca dei soldini o soldoni ma non li vuole… la lealtà verso se stessi prima di tutto! Questa volta ho voluto scrivere di due libri e solo di questi perché mi sono rimasti nel cuore e perché penso che ognuno di noi debba trarre il meglio da questi  due personaggi che vedono cambiare la loro vita di continuo eppure ce la fanno, quindi mai arrendersi! Magari Tim Burton ha letto Charles Dickens e si è ispirato a lui per i suoi capolavori, chissà. Dopotutto con la fantasia possiamo andare dove vogliamo e magari andare fino a Londra a correre con Oliver tra pozzanghere e fumi industriali oppure camminare lungo il fiume con Pip. Di una cosa sono certa che una grande eredità ce l’ha ognuno di noi e quella si chiama speranza! E se c’è un messaggio che riecheggia forte nella scrittura del nostro Dickens è proprio quello, almeno lo è per me, in un’epoca come quella vittoriana dove anche scrivere era oggetto di censura. Non arrendetevi mai come Oliver e Pip. Una tazza di tè Sir? Pasticcino ? Al prossimo autore magari delle meraviglie. Katya Miceli

https://www.amazon.it/gp/product/8807901544/ref=as_li_tl?ie=UTF8&tag=ispensegrat00-21&camp=3414&creative=21718&linkCode=as2&creativeASIN=8807901544&linkId=48c3a24d55e9e9a8a021e8478111311d

Nessun commento:

Posta un commento