lunedì 18 settembre 2017
Tuo figlio, la scuola, i vaccini, e altre belle cose [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]
Un bel giorno in quel di Milano, una coppia di genitori porta il figlio a scuola. Arrivati in Direzione però, si vedono negare l’accesso al figlio perché non munito di libretto vaccinale in regola, né di autocertificazione con la quale c’è l’impegno vaccinarlo. Padre e madre chiamano allora i Carabinieri che arrivati sul posto, e ascoltate le parti, non possono fare altro che prendere la parte della scuola e allontanare la famiglia dalla stessa.
Potrebbe essere l’inizio di una barzelletta, ma non lo è. Usando il linguaggio moderno, si potrebbe parlare di “breve storia triste”.
Scandalo allora.
Certo, ma cosa è scandalo? Non lasciamoci prendere dai facili giudizi. Non facciamoci proprio prendere dai giudizi, ecco. Cosa c’è di scandaloso in questa vicenda che potrebbe sembrare assurda? Passare in Direzione il primo giorno di scuola? Che io mi ricordi, mio padre mi accompagnava dentro l’aula con il foglietto provvisorio che riportava il nome della classe. Scandalo il fatto che un bambino venga allontanato dalla scuola perché non munito del libretto….vaccinale? O ancora, scandalo perché diventa obbligatorio essere in regola con le vaccinazioni previste dalla nuova legge varata nel 2017? Oppure, scandalo perché queste vaccinazioni sembrano più una sperimentazione che una profilassi cautelativa? Scandalo perché i genitori hanno dovuto richiedere l’intervento addirittura delle forze dell’ordine, o in ultimo, perché queste abbiano poi preso le parti della scuola?
Scandalo. Punto.
Un bambino sano si presenta a scuola in orario regolare, e non viene accettato. Porte chiuse. Torni a casa.
Ma l’istruzione non è un bene primario? Non è uno dei capisaldi di uno Stato che vuole definirsi civile? Dove sta davvero l’inganno? Posso davvero raccontarmela come voglio, ma sembra una barzelletta dove alla fine però non ride nessuno. Non ride la scuola, costretta a schedare i bambini in base a un programma vaccinale coercitivo prima ancora che a un programma di istruzione. Non ride la Sanità pubblica che si macchia di una perla di dubbio colore. Non dimentichiamo le lotte contro al Decreto Lorenzin che hanno tenuto banco dalla fine della primavera fino a tutta l’estate 2017. Non ridono i genitori, che si vedono costretti a non sapere dove portare i propri figli. Non tutti chiaro, ma quelli che hanno scelto una strada diversa dalla legge Lorenzin che peraltro prevede multe per i non adempienti. Non ridono i bambini. Che voglio dire, solitamente un bambino (tipo me) non gioisce nell’andare a scuola, però vedersi rifiutare l’ingresso, sa un po’ da discriminazione. Non credo abbiano riso nemmeno le forze dell’ordine. In primis forse per la telefonata probabilmente bizzarra, e secondo, il dover prendere parte a questa che chiamerò “sconfitta della scuola”, non fa certo piacere. Non ne nasce nulla di buono. Non entro nel merito Pro-Vax, Free-Vax, No-Vax. Non ne faccio qui una questione personale. Non voglio nemmeno scendere nei particolari della vicenda Lorenzin-vaccini. Nemmeno voglio parlare del fatto che un ministro della salute pubblica abbia un diploma di maturità classica e stop. Non entro nel merito e se ci entro, esco subito.
Qui la questione è anche, purtroppo, inevitabilmente, a ciò che ne segue a questo tipo di “trattamento”. Dove porto mio figlio adesso? Quante madri e padri dovranno ahimè porsi questa domanda? E ancora peggio, come risponderanno? Nonni, Tate, mamme casalinghe. Facile a dirsi. I nonni c’è chi li ha lontano o peggio, non li ha. La società moderna ha spinto i genitori a lavorare entrambi perché come dice il popolo, la
vita è dura e le Tate hanno un costo. E vi posso assicurare che non sono a buon mercato. Sembra un cane che morde la coda. Un cane che anche se non vaccinato, può comunque essere portato al ristorante. Ma non voglio entrare nel merito. Non mi interessa qui la polemica del cane che mi trovo accanto, con la bava alla bocca, nel mio ristorante preferito. Non entro nel merito e se ci entro, anche stavolta esco subito. Il tema è quindi la salute. Un libretto vaccinale non a norma, ti lascia fuori dalla scuola, ti lascia nei problemi e nelle domande a cui devi necessariamente dare una risposta in fretta. Il tema è davvero la salute? Perché il Ministro mi ha detto di riportare a casa mio figlio non vaccinato, però non si è preoccupata del figlio del mio vicino che ha un padre che fuma 40 sigarette al giorno in sua presenza. Non entro nel merito della questione. Non ci entro perché poi dovrei dire che se il tema è davvero la salute, dovrebbero non farlo entrare in casa con suo padre quel bambino, non vietargli la scuola. Non entro nel merito. E non ci entro perché tra l’altro, non sono vaccinato contro il morbillo. Non vorrei che presentandomi al merito, venissi poi rispedito a casa.
Franco Quadalti.
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