AUTISMO COME “DISTURBO” NELLA REGIONE SICILIA
L’autismo non è una malattia. Una malattia, infatti, prevede una diagnosi e
una cura: dall’autismo, invece, non si guarisce.
Tecnicamente, l’autismo è un disturbo del neuro sviluppo che
compromette le aree sociali e della comunicazione provocando una
ristrettezza d’interessi con comportamenti rituali e movimenti stereotipati.
Il sospetto che un bambino possa essere affetto da un disturbo autistico
può avvenire già entro i primi 22-24 mesi di vita, tuttavia per un buon
clinico è possibile porre sospetto diagnostico già intorno ai 18-20 mesi.
Scrivere semplicemente di autismo non è molto corretto, sarebbe meglio
riferirsi a uno “spettro autistico”, con il quale si intende la variabilità di
comportamenti osservati all’interno del disturbo.
Gli indicatori più comuni o maggiormente riportati sono:
- Difficoltà ad instaurare contatto oculare;
- Assenza di risposta al sorriso sociale;
- Assenza di risposte di orientamento a stimoli sonori o al proprio
- nome, anche se pronunciate da persone di famiglia;
- Difficoltà a seguire con lo sguardo oggetti in movimento;
- Assenza di gesti comunicativi come indicare, salutare con la mano;
- Difficoltà a seguire con lo sguardo il movimento di indicare altre persone;
- Assenza di comportamenti appropriati per richiamare l’attenzione degli altri;
- Difficoltà a esternare manifestazioni di affetto o riceverle da altre persone;
- Assenza del comportamento di allungarsi per essere preso in braccio;
- Assenza del comportamento imitativo;
- Difficoltà a mettere in atto giochi con altri bambini;
- Difficoltà a richiedere aiuto o oggetti/attività desiderate.
ritardo mentale ed almeno il 50% non sviluppa linguaggio verbale
strutturato.
L’autismo entra nei livelli essenziali di assistenza, difatti il Ministero
dell’economia ha dato il via libera allo schema di intesa sul decreto di
aggiornamento dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Il Ministero della salute ha inviato il documento alla Conferenza Stato-
Regioni, per essere poi esaminato dalle commissioni parlamentari
competenti e quindi recepito in Gazzetta Ufficiale.
Nel documento compare esplicitamente l’autismo, prevedendo “diagnosi
precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale
e sostegno per le famiglie” con riferimento alla legge sull’autismo, la legge
134/2015.
Per garantire ciò di cui si è parlato precedentemente, risulta indispensabile
una rete di servizi accessibile già dai primi anni di vita del bambino,
specifici per patologia, rigorosi per metodologia e flessibili
nell’erogazione delle prestazioni.
Parlando proprio di una “rete di servizi”, la regione Sicilia, purtroppo,
risulta carente per la rilevazione del bisogno e nell’erogazione dei servizi.
In particolare la rete siciliana presenta molte difficoltà, a condividere un
comune approccio diagnostico e conseguente difficoltà nel creare modelli
di intervento; carenza di formazione delle varie figure professionali; ritardi
nell’individuazione precoce e difficoltà importanti nella possibilità di
attivazione di progetti riabilitativi intensivi e precoci dopo la formulazione
della diagnosi; mancanza di continuità della presa in carico tra l’età
evolutiva e l’età adulta; carenza di centri diurni e residenziali per soggetti
effetti dal disturbo dello “spettro autistico”; mancato coinvolgimento della
famiglia come interlocutore; assenza di una reta integrata di SERVIZI-
SOCIALI- EDUCATIVI che comprenda policlinici universitari, I.R.C.C.S.
(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), azienda unità sanitaria
locale, centri riabilitativi convenzionati e privati, scuola, servizi sociali,
enti locali.
Purtroppo non concerne un’ottima prospettiva per il presente ma
soprattutto per il futuro, ma si spera sempre che le cose possano cambiare
per garantire una migliore qualità di vita.
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