sabato 19 agosto 2017

Vivere o morire - I migranti e i loro organi vitali [DOWNLOAD DISPENSE GRATIS]



VIVERE O MORIRE
I MIGRANTI E I LORO ORGANI VITALI

Ogni giorno, ormai, veniamo a conoscenza di tanti migranti che fuggono dai loro paesi per continuare a vivere, abbandonando la guerra, situazioni di disagio, circostanze improponibili per vivere.

In molti di loro vi è la speranza. La speranza di sbarcare in un paese che possa aiutarli, in un paese dove poter crescere i figli che portano con se, i figli che hanno in grembo, per poter dare loro un futuro diverso.

Tanto la speranza è forte, tanto lo è il rischio.

Molti muoiono durante il tragitto, per cause di salute, per cause di annegamento, per mano degli scafisti, ma rischiano mettendo in pericolo la loro vita.

Decidono di farlo, pagando somme di denaro.

Ma chi non ha abbastanza soldi, cosa fa?

Chi non ha soldi a sufficienza per il viaggio si sottopone a degli interventi per estrarre gli organi, così da sostituire il pagamento, rischiando infezioni o la vita stessa.

A proposito di questo “business”, vi ricordo il trafficante eritreo pentito arrestato nel 2015 a Palermo.

Agli uomini della squadra mobile di Palermo il pentito Noureddin Atta ha consegnato foto e video agghiaccianti che testimoniano come, tra gli altri fiorenti business del racket dell’immigrazione, ci sia anche il traffico di organi.

Organi delle centinaia di migranti che non ce la fanno e spesso vengono uccisi ancor prima di cominciare la traversata in barca, che non hanno i soldi per pagare il riscatto richiesto dalle famiglie ai trafficanti, ma anche organi di bambini.

“Talvolta i migranti non hanno i soldi per pagare il viaggio che hanno effettuato via terra, né a chi rivolgersi per pagare il viaggio in mare e allora mi è stato raccontato che queste persone vengono consegnate a degli egiziani per una somma di circa 15.000 dollari, in particolare questi egiziani vengono attrezzati per espiantare gli organi e trasportarli in borse termiche”.


Queste le parole del pentito, trafficante di uomini che ha deciso di collaborare con la giustizia e sulle cui dichiarazioni si fonda buona parte dell’inchiesta.

Questi migranti diretti dall’Africa all’Europa vengono uccisi per ottenere i loro reni, fegati e cuori per rivenderli poi sul mercato nero degli organi, destinati ai cittadini più ricchi, coma Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita.

“I medici compiacenti vengono con dei camper attrezzati come ambulatori, lì fanno l’intervento, prelevano gli organi, le persone vengono ricucite alla meno peggio e abbandonate, non preoccupandosi se sopravvivono o meno”.


A partire dal 2011, grazie alle denunce fatte dal governo egiziano da diverse organizzazioni che si occupano del traffico di migranti, una serie di operazioni ha contribuito a smantellare le reti di trafficanti, contribuendo a ridurre gli episodi di espianto di organi.

Di tutto questo si è discusso, anche, in un convegno organizzato in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze, durante il quale è stato sottoscritto un documento che chiede l’impegno di governi e operatori sanitari di tutto il mondo nel contrastare un crimine che va perseguito ovunque.

Un documento accettato anche dalla Cina dove, nonostante la legge lo proibisca dal 2015, vi sono testimonianze che gli organi siano ancora oggi prelevati dai condannati a morte e destinati a facoltosi pazienti in attesa di trapianto.

Una presa di posizione contro l’inerzia di tanti governi che faticano ad approvare leggi rigide affinchè il traffico degli organi sia contrastato non sono a parole ma con i fatti!


Nessun commento:

Posta un commento