lunedì 28 agosto 2017

Se il migrante va in piscina [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]

Se il migrante va in piscina.
Questa mattina sono andato in piscina. Ho salutato in portineria, un saluto veloce dentro lo
spogliatoio, ho incrociato lo sguardo di due sconosciuti.
Sono entrato in acqua. Fredda, molto. Questo lo ricordo bene. Ricordo anche il colore del mio
lettino. Bianco, pure scomodo. Ricordo un bambino che si tuffava da bordo piscina e ricordo bene i
versi sguaiati del bagnino. Ricordo di aver pensato come non ci si possa rapportare verbalmente a
un bambino in quel modo, ma anche come un genitore debba in primo luogo fare in modo che il
proprio figlio rispetti delle semplici regole all'interno di una struttura pubblica.
Ricordo il prezzo di entrata in piscina. Poco meno di 7 euro. Ricordo una signora anziana aiutata da
un assistente. Ricordo una bella mattinata.
C'erano persone di colore?
Quanti bianchi, quanti neri?
No, non lo ricordo. Ma come? Ricordo in pratica tutto.
Esatto. Ricordo tutto, non tutti. O meglio. Ricordo una bella mattinata, e il resto niente.
Cos'è stato quindi importante per me?
Facile, volevo andare in piscina. Nuotare in serenità. Questo è accaduto. Punto.
La favola che ci è raccontata oggi è quella di alcuni ragazzi di colore che sono stati accompagnati
da un sacerdote in una piscina comunale. Il sacerdote aveva provveduto a pagare la quota di tutti,
sia chiaro. Qui la questione non è...qualche negro è stato introdotto abusivamente in piscina. La
stessa piscina dove vanno i bianchi. Che poi l'acqua diventa grigia e a me si rovina la pelle.
Fate ridere. Devo davvero scrivere di alcuni ragazzi di colore che pagando hanno passato un giorno
in piscina? Eppure devo. Devo perché il punto non è l'acqua grigia o i ragazzi neri. No, la questione
è che questi ragazzi non sono solo “negri” ma sono migranti. Allora a te fa schifo se dietro la
schiena hanno un cartello con scritto...”io sono un immigrato”. Perché a te poi disturba che magari
la Chiesa abbia permesso loro di andare, o disturba che ti portino via l'acqua dalla piscina. O magari
ti disturba che ti guardano perché sei bianco.
A te disturba perché quando entri in piscina, guardi quante persone diverse da te ci sono. Ti aiuto.
Nessuno è come te. Mai. Nessuno è come me. Ma tu lo noti.
Lo nota anche la stampa. Lo nota la Chiesa, anzi, lo fa notare. Ed è qui che purtroppo nasce un
dramma.
Le cose accadono e nessuno se ne accorge tranne quando? Tranne quando tu le dici. Quando compi
un'azione e le dai un titolo, allora nasce il problema. Ed è davvero un problema.
Porta quindici immigrati in piscina e sbatti il titolo sul giornale, e vedrai i fuochi di artificio.
Così ha fatto un sacerdote toscano, Don Massimo Biancalani. L'ha fatto, e lo ha gridato.
Come spesso accade in Italia, anche la politica si è schierata. Sono stare spese parole grandi da
Forza Nuova, tanto da spingere la Curia ad annullare la Messa del sacerdote. Per proteggere. Per
preservare.
La politica contro la Chiesa. I bianchi contro i neri. Noi contro di loro.
Poi ci si lamenta della guerra. Cose molto più grandi eh, però dall'intolleranza e sopratutto
dall'ignoranza, nasce di tutto, ma niente di buono.
C'è di mezzo Salvini, c'è di mezzo il Vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, c'è di mezzo la politica, c'è
di mezzo la Chiesa.
Come sempre.

Ci sono di mezzo 15 “negri”, con l'aggravante di essere immigrati.
Quante cazzate. Ci sono di mezzo milioni di ipocriti, altrettanti razzisti.
Un gruppo di ragazzi di colore in piscina e probabilmente qualcuno che ama speculare su di loro.
C'è di mezzo l'informazione, la pubblicità, i soldi, la visibilità.
E tutto ciò che so, è che la provenienza è italiana,e non migrata qui.
Domani torno in piscina. Vi prometto che se c'è anche solo un “negro”, entro ugualmente. Poi come
per il bianco, me ne dimentico, con l'intenzione di passare un'altra bella giornata.
Selfie per tutti.
Franco Quadalti
https://drive.google.com/file/d/0B3gEQ4Y3gvH1UFN5Y05vdk5HZnc/view?usp=sharing

Nessun commento:

Posta un commento