giovedì 3 agosto 2017

Libertà, guai a chi tocca la mia catena [DOWNLOAD DISPENSE GRATIS]


Libertà, guai a chi tocca la mia catena.
Ho gridato "libertà" e alle persone hanno brillato gli occhi.
Ci hanno pensato, ci hanno creduto, erano libere, anche solo per un attimo.
Si apre il mondo intero pensando a questa parola. La vita stessa si basa su questa parola. Assieme alla pace, la libertà è senza dubbio la massima espressione dell'uomo felice.
Qual è la prima cosa che pensi tu, appena la leggi, la scrivi, la senti nominare?
Dove viaggi con la mente, mentre ne assapori il suono?
La libertà ti permette di andare ovunque, fare qualsiasi cosa, decidere, scegliere.
E mentre leggi sorridi, ci pensi, ti convinci che sia vero.
Quando sei libero, non c'è qualcuno o qualcosa che si pone tra te e la tua scelta, tra te e la tua vita.
Io stesso sono libero, libero anche di scrivere questo articolo, nessuno me lo ha impedito, anzi.
Mi fermo a pensare.
Zitto, non parlare.
Se qualcuno mi avesse detto che non potevo scrivere qualcosa sulla libertà, mi sarei tenuto dentro questo pensiero?
No! Certo che no.
L'avrei potuto scrivere eccome! Magari non lo avresti letto tu, magari non lo avresti letto oggi.
Ma io lo avrei scritto eccome.
Avrei preso un pezzo di carta e come sto facendo ora, avrei messo nero su bianco il mio pensiero.
Allora dov'è l'inganno? Se è vero che la libertà è possibile quando nulla o nessuno si contrappone tra me e il mio pensiero, perché io sono libero di scrivere anche se mi viene negato il permesso?
Pensa all'ultimo "no" che hai ricevuto da qualcuno, da qualcosa. Sei davvero certo che quel no fosse il muro contro il quale la tua libertà andava in frantumi?
Svegliati.
La libertà che ottieni con le scelte fatte da altri, da altro, è solo un’anello in più a una catena che tu stesso leghi al portone di casa.
Una catena che hai creato tu. Che ogni giorno continua a pesare.
Se avessi tenuto i miei pensieri dentro di me, avrei detto a me stesso che per colpa di qualcuno, non mi sarei potuto esprimere. Ogni mattina scegliamo i colpevoli delle cose andate male nella nostra vita e ci sentiamo meglio.
Ogni mattina scegliamo a quale muro attaccare la catena e iniziamo ad abbaiare alla gente. Minacciando di mordere. Guai a chi tocca il cane? No, guai a chi tocca la catena.
Schiavo della mia pigrizia io, se non avessi avuto qualcuno che mi avesse detto, scrivi che tu lo sai fare. Schiavo del tuo tempo tu, se non fossi riuscito a ritagliarti un angolo di tempo per me, per te.
Quanti anelli su cui attaccare la catena, quanti...
Una madre, un datore di lavoro, un amico, un compagno, il fumo, la droga, uno smartphone, un temporale, una data, un pensiero, un lutto ma anche un successo, piuttosto che una sconfitta.
Ogni giorno, ci svegliamo e ancora prima di esserci lavati la faccia, attacchiamo la nostra catena a un "colpevole".
Subito dopo, mentre ci laviamo il viso, il colpevole lo guardiamo negli occhi.
Dire no. Questa è la libertà.
Dire no a quella catena, dire no a sé stessi, guardandosi in faccia.
Dicendo a sé stessi..."sei tu che mi tieni attaccato a una catena".
La libertà è un pensiero che diventa azione.
La libertà sono io che scrivo ciò che mi viene in mente anche se tu non sei arrivato fino qui a leggere.
La libertà è non avere nessuna scusa.
È una scelta.
La guerra ci ha reso schiavi, ma siamo sempre stati liberi di pensare che un giorno avremmo portato ancora al mare i figli. È quel pensiero che prende vita, ad ogni costo.
La legge ci ha reso schiavi, ma siamo sempre stati liberi di cambiare, di dire basta, di pensare che un giorno nessuno avrebbe mai dovuto imporci un'ingiustizia.
La sanità ci ha reso schiavi, forzandoci a pensare che solo la medicina può salvarci, che un vaccino sia il rimedio, ma siamo sempre stati liberi di decidere il meglio per la salute dei nostri figli. Lo siamo, lo saremo sempre.
Ogni giorno sentiamo il peso della catena, e lasciamo la responsabilità di quel peso a chiunque non sia d'accordo con noi.
La libertà è capire chi è il carceriere e metterlo a tacere.
La libertà ha un solo nemico, la paura.

E quella è difficile da estirpare, perché ce l'abbiamo dentro. Gli occhi guardano avanti. Troppo tardi per la vista scovare la paura.
Io stesso ne ho, per tante cose, ma so che ogni volta che scelgo, sono libero. Ogni volta che perdo qualcosa di bello, sono uno schiavo.
Uno schiavo di me stesso.
La libertà ha solo un nemico. Chi grida quella parola.
La libertà è una scelta, la più difficile, non si grida, si compie.
Franco Quadalti

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