sabato 19 agosto 2017

KJ2 - Prova di prepotenza e crudeltà [DOWNLOAD DISPENSE GRATIS]


E così, il Trentino è stato teatro dell’ennesimo “animalicidio” ai danni di un’orsa che non aveva certo
chiesto di esser relegata in Trentino e che, in estrema sostanza, si è resa colpevole di essere un’orsa. Una
decisione voluta, studiata e architettata nel palazzo della Provincia, che ancora una volta si distingue per
crudeltà ed arroganza, in cui, ad un’azione di mera ricollocazione dell’animale, è stato preferito il meno
dispendioso abbattimento. Oltre alle associazioni ed ai cittadini ai cui è stata preclusa ogni forma di
partecipazione rispetto ai processi decisionali, la presunzione del presidente della Provincia Rossi, culmina
nell’ingiustificabile mancato confronto con gli unici soggetti deputati ad aver voce in capitolo, ossia gli
esperti del Ministero dell’ambiente e dell’ISPRA.Il rischio di una valida e sensata alternativa promossa da
quest’ultimi, sarebbe stato grosso, rispetto gli interessi di una politica di bassissimo livello, di stampo
allarmistico, e di pura disinformazione, che fa presa su cittadini impreparati, unitamente alla totale
incapacità di gestione della vicenda da parte degli enti. L’epilogo dell’orso KJ2 è la dimostrazione del
fallimento del progetto Life Ursus in Trentino, il piano di ripopolamento concordato e finanziato in nome
della conservazione dell’Orso Bruno nelle Alpi centro-orientali, oggetto di interessi elettorali, come quelli
che avranno luogo il prossimo anno in Trentino, in cui i partiti anti-orso come il Patt, non vedono l’ora di
“accreditarsi” presso i propri elettori, letteralmente sulla pelle di questi incolpevoli animali, costretti a
rispondere delle molteplici responsabilità dei politici trentini. Ma quel che ancor più indigna, è il lato
“nazionale” della vicenda: la decisione presa a fine luglio dalla Commissione dei 12 di approvare
all’unanimità la famosa “mano libera”, una proposta di norma di attuazione dello Statuto speciale che
consentirebbe al Trentino “di gestire in via ordinaria, quindi in maniera diretta e più rapida,” la presenza
dell’orso e degli altri animali sul territorio. Più rapida di così? Come? Sparando a vista? Un governo degno di
questo nome (spetta all’esecutivo pronunciarsi sulla disposizione attuativa) si guarderebbe bene
dall’avallare una simile richiesta, cioè in sostanza di svendere la gestione della fauna protetta alla provincia
di Trento, abdicando al suo ruolo costituzionale di custode di questo patrimonio.
La Provincia di Trento è un eden che gode da sempre delle più smaccate agevolazioni da parte dello Stato,
di cui addirittura per Statuto non condivide il peso dell'enorme debito pubblico e da cui preleva il 90% delle
entrate erariali. Con l'esiguo residuo lo Stato deve, però, approvvigionare Trento per il fabbisogno di
magistratura e dei restanti servizi di esclusiva spettanza dello stato centrale.
Nessuno ci ridarà l'orsa, ma ritengo doveroso che si prenda spunto dall’episodio (di analfabetismo del
comportamento animale) allucinante e criminale dell'uccisione della povera KJ2 per rinegoziare queste
condizioni capestro per i cittadini italiani che hanno a cuore la tutela dell'ambiente e del meraviglioso
plantigrado che lo popola. E che Trento dimostra, con condotta reiterata e perdurante, di non meritare.
Detto ciò appare scontato approfondire con modalità contingentate se sussistano responsabilità penali a
carico della catena di comando dell'Ente, in relazione all’ipotesi di reato di cui all’art 544 bis “uccisione di
animale”. Contrariamente a quanto sostenuto dal presidente della Provincia Rossi, firmatario dell’ordinanza
di “esecuzione” dell’orsa, fior di esperti giudicano “non necessario” l’abbattimento di un animale, per di più
protetto, che, per esempio, poteva essere ulteriormente monitorato ed eventualmente, in un secondo
tempo, catturato e allontanato. Sono tutte da chiarire, inoltre, le modalità e le circostanze dell’uccisione, di
cui si capisce solo che è stata voluta e preordinata.
Ogni essere vivente femminile conosce il significato di “protezione” diventando genitrice. L’istinto si
avverte dai primi giorni della gravidanza, qualcosa cambia, si avverte, si sente. E proprio quell’impulso

naturale, lo stesso che ha condannato la povera KJ2, fa sì che tutte le appartenenti all’universo femminile
possano essere delle potenziali orse, perché è la legge di natura ad impone la difesa del proprio figlio,
anche con una “zampata” in pieno viso, come farebbe esattamente un’orsa. Le madri dunque in natura
proteggono. Istintivamente, proteggono. Diventano orse. Si trasformano in imponenti colonne che puoi
disintegrare quanto vuoi, ma l’assassino, il demolitore resta chi si macchia di tale colpa. Chi non rispetta, chi
urla addosso ad una donna, chi invade territori, nidi, chi li distrugge e li deturpa per ignoranza, perché
ignora la potenza della Madre, della Natura, che nel frattempo continuerà a riprodursi al fine di proteggere
e proteggerci.
Concludo con una piccola riflessione personale: la stessa denominazione KJ2 palesa tutti i limiti di un uomo,
che, evidentemente, ritiene più naturale attribuire un nome proprio di persona ad un evento climatico,
piuttosto che ad un essere vivente. Volendo parafrasare una nota canzone di Giorgio Gaber, è proprio vero:
“facciamo più schifo che spavento”.
https://drive.google.com/file/d/0B3gEQ4Y3gvH1c1o2SzV5OE1jM2c/view?usp=sharing

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