giovedì 23 novembre 2017
Baby Gang [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]
Pomeriggio colmo di paura per una comitiva di ragazzi, perlopiù minorenni.
Il gruppo si è trovato nel mirino di una baby gang di una ventina di coetanei, di origini nordafricane, che prima hanno derubato un ragazzino di 14 anni, prendendolo a schiaffi, intimando una sua amica 13enne di avere un rapporto sessuale con alcuni di loro.
Al rifiuto della ragazzina, è stata strattonata violentemente, mentre i suoi amici cercavano di liberarla.
La baby gang ha anche lanciato sassi e bottiglie di vetro verso i giovani, generando una fuga generale.
Definiamo la baby gang come fenomeno di microcriminalità organizzata, i quali assumono comportamenti devianti ai danni di cose o persone.
“Devianza” è un termine che assume diversi significati all’interno della nostra società.
Dagli studi sociologici riaffiorano due definizioni principali che presentano la devianza come comportamento considerato inaccettabile dalla maggioranza della gente che risponde negativamente, e anche, come un atto, una credenza o un tratto che viola le norme convenzionali della società e che determina una reazione negativa da parti esterne.
Analizzando il comportamento deviante si cerca di fare un’analisi delle cause e delle modalità di espressione di tutti quei comportamenti che si discostano da ciò che la maggioranza dei membri di un certo gruppo sociale ritiene opportuno, ma anche delle conseguenze sia personali che sociali che derivano dalla violazione di queste stesse regole o indicazioni condivise.
Per comprendere pienamente il significato che sta alla base di un'azione deviante compiuta da un ragazzo e le sue difficoltà a "cambiare" bisogna tener conto di tutti quei processi che producono e stabilizzano la sua identità deviante, nel contesto delle azioni e delle situazioni che rendono molte volte immodificabili le sue scelte di vita.
La "devianza", in quanto costruzione sociale, è l'ombra che ogni norma violata, e pubblicamente sanzionata, proietta su certi comportamenti piuttosto che su altri.
La devianza giovanile da qualche decennio è diventato un problema sociale piuttosto rilevante: questi ultimi anni rappresentano una fase di evidente trasformazione anche in questo ambito, una trasformazione che è caratterizzata dall'incremento della delinquenza e violenza minorile, progressivo abbassamento dell'età dei ragazzi e ragazze che commettono reati, aumento di fenomeni che li coinvolgono.
Oggi la cronaca italiana riporta notizie sempre più allarmanti sugli adolescenti: casi di suicidio, violenze negli stadi, in famiglia e a scuola, uso sempre più diffuso di sostanze stupefacenti e di alcolici, fughe da casa, bullismo, risse, violenze sessuali, vandalismi sono solo alcune delle molteplici forme attraverso cui si manifesta la devianza giovanile.
Spesso il cosiddetto “disagio giovanile” è stato ritenuto il principale movente degli atti devianti.
Questi atti devianti, analizzati, scaturiscono da differenti fattori come la disgregazione familiare, il tipo di educazione, da fattori economici, culturali, che influenzano il soggetto a compiere azioni “non conformi” alla società in cui vivono.
Vengono definiti comportamenti devianti quelle condotte che vanno contro le norme, i valori ed i principi della comunità sociale di appartenenza.
Il termine devianza si riferisce quindi ad un insieme eterogeneo di comportamenti dall’aggressione al furto, dal danneggiamento al vandalismo accomunati dalla loro valenza trasgressiva.
Solo in parte tali condotte vengono a coincidere con i comportamenti delinquenziali che assumono i caratteri estremi dell’illegalità e coinvolgono le autorità giudiziarie e di polizia.
“Quando ci si accinge a spiegare un fenomeno sociale, bisogna cercare separatamente la causa efficiente che lo produce e la funzione che esso assolve”. (Emile Durkheim)
Ilenia Cicatello
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