giovedì 23 novembre 2017
Charles Manson, una risata di morte [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]
Se penso a Manson in quanto cognome, penso a Marilyn Manson, il cantante. Se rifletto scompongo il suo nome d’arte e ricordo che è composto dal nome dell’intramontabile Marilyn Monroe e dal cognome di uno dei più efferati assassini della storia. Charles Manson. Su di lui so poco, quasi nulla. Ma quanto basta per spendere due parole senza ricadere nei facili giudizi ed essere smentito. Il 19 novembre è deceduto al Kern County hospital, per cause naturali all’età di 83 anni appena compiuti. Stava scontando l’ergastolo per 7 condanne per omicidio e una per tentato omicidio. Era in carcere dal 1971. Per farla breve sul suo “palmares”, non avrebbe potuto chiedere la libertà vigilata fino al 2027. Un tipo che ne ha fatte quindi. Sharon Tate, modella, attrice e moglie di Roman Polanski, ha 26 anni e aspetta un bambino, è all'ottavo mese, il parto è previsto dopo due settimane. Trovata accoltellata assieme ad amici, nella sua casa.
Da prima Manson figura come mandante, poi viene incriminato per l’omicidio assieme ad altri. Non so chi siano, non so chi fossero. Non so nemmeno chi fosse Manson. Leggo di un’infanzia difficile, abusato e picchiato. Fanculo. Scuse. Lo arrestano assieme ai complici. Ridono. E continueranno a farlo per molto tempo. Invecchia male Manson in carcere, la sua nuova casa. Una svastica sulla fronte, i segni della galera. Cambiano anche i suoi occhi. Smette di ridere, smette di vivere. Nessuno lo nasconda dietro la durezza della sua vita, nessuno parli di pazzia. Addirittura leggo di un uomo intelligente, carismatico. Non ditemelo. È un carnefice. Lo è anche adesso che è morto. Non si cancella nella morte ciò che si è fatto in vita. Faccio sempre l’augurio che persone come queste paghino ogni giorno. Galera oppure no. Non credo però che la cosa funzioni così. Se stermini una famiglia intera poi ridi e non ti penti mai, tu sei proprio altrove. Su questa terra non c’è un tribunale adatto. È per questo che spero sempre che ci sia di più dopo. Quando leggo queste cose, mi interrogo sul “dopo” perché a pensare al “qui, adesso” ho sempre un po’ paura. Un uomo non dovrebbe mai mettersi contro la vita. Eppure, succede. Avrei voluto essere li a vedere i suoi occhi spegnersi giorno per giorno, vedere la sfrontatezza svanire. Chiedergli cosa si prova, al di là del pentirsi o meno, a vedere la vita terminare in 4 metri quadrati. Ne vale la pena almeno?? Che idiozie. L’uomo è l’animale più pericoloso sulla faccia della terra. Non ti uccide solo per fame. Anzi, spesso per fame ti incatena tenendoti in vita. Ti uccide per sfregio, per gioco, per potere, per divertimento. Non ti mangia. Ti lascia sanguinante sul pavimento e ride. Non sempre. C’è anche l’uomo buono. Ma oggi non parlo di quello. Oggi parlo di un assassino. Perché questo è. Non un pazzo, non un malato. Un essere umano. Uno qualunque. Marilyn Manson ora ha un sapore diverso. Un cantante che porta il nome di due persone morte. Una uccisa dall’uomo, una da sé stesso.
Franco Quadalti
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