venerdì 24 novembre 2017
Il Risk Assessment negli autori di violenza sessuale [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]
Si può definire comportamento abusante, ogni comportamento che si realizza senza consenso, n una relazione non paritaria e come risultato di una coercizione.
Gli abusi sessuali comprendono: rapporto sessuale, sodomia o penetrazione anale, contatto bocca genitali, carezze, masturbazione, penetrazione con le dita o manipolazione ed esibizione. L’ abuso sessuale infantile comprende l’incesto, lo stupro, la sodomia, rapporti sessuali con bambini, pratiche o comportamenti omosessuali indecenti e libidinosi, fare fotografie pornografiche, incoraggiare i bambini a prostituirsi o a guardare materiale pornografico.
Nello specifico, l’abuso sessuale infantile può essere senza contatto, il quale comprende commenti di natura sessuale, voyeurismo, esibizionismo, guardare video pornografici, e quello con contatto che comprende baci con la bocca aperta, maneggiare o accarezzare, sesso orale, frottage
(sfregamento di uno sull’altro con addosso i vestiti), pornografia, rapporti sessuali completi, sesso anale, bestialità (atti sessuali con animali).
Per quanto attiene alla tipologia dell’abuso sessuale, si è soliti distinguere tra “abuso intrafamiliare” ed “abuso extrafamiliare”.
Vi sono vari tipi di “sex offender”:
1. Il tipo “criminale opportunista”, caratterizzato da scarso controllo degli impulsi, storia di comportamenti criminali, scarsa empatia, uso strumentale impulsivo della violenza per cui la violenza sessuale è messa in atto, occasionalmente, senza alcuna premeditazione;
2. Il tipo “non criminale-sessuale non sadico”, caratterizzato da sentimenti di inadeguatezza sulla propria sessualità e in merito alla propria immagine di sé come maschio, fantasie sessuali non aggressive, scarse esperienze di aggressioni non sessuali eccitazione sessuale durante l’abuso sessuale; tale tipo di abusatore compensa la propria inadeguatezza sessuale con la sottomissione della vittima, senza darle alcuna possibilità di ribellarsi;
3. Il tipo “criminale con rabbia pervasiva”, caratterizzato da disinibizione permanente nell’attuare l’abuso sessuale, perché la sua rabbia e la sua ostilità non permettono sentimenti socio-affettivi; in questi soggetti emerge un livello di eccitazione sessuale della stessa entità sia durante la visione di scene di violenza sessuale, sia durante la visione di scene di attività sessuali consenzienti; tale tipo di stupratore difficilmente prova un vero e proprio piacere sessuale nel compiere l’abuso, ma riesce a liberare la rabbia repressa attraverso l’azione violenta;
4. Il tipo “non criminale vendicativo”, caratterizzato da rabbia non erotizzata diretta esclusivamente verso le donne, uso di minacce verbali, volontà di umiliare la vittima; l’abusatore scarica la propria rabbia repressa procurando un senso di umiliazione nonché lesioni fisiche alla vittima;
5. Il tipo “criminale palesemente sadico”, caratterizzato da premeditazione all’abuso sessuale guidato da fantasie sessuali violente, aspetto belligerante e rabbioso, propensione a infliggere gravi lesioni fisiche alla vittima; tale abusatore si eccita brutalizzando la vittima; questa tipologia può rappresentare la personalità del serial killer a sfondo sessuale;
6. Il tipo “non criminale sadico latente” è caratterizzato dagli stessi aspetti del tipo precedente, ma senza avvertire l’esigenza di brutalizzare la propria vittima.
I trattamenti di cui siamo a conoscenza sono due, la castrazione chimica, non definitiva, attuata con farmaci a base di ormoni e la castrazione chirurgica, impiegata nel trattamento dei pazienti con comportamento sessuale criminale con risultati spesso positivi nel ridurre sensibilmente il tasso di recidiva.
Il termine recidiva deriva dal latino “recado” che significa cadere, ricadere.
Nel linguaggio giuridico, il termine indica lo stato e quindi la condizione di chi ha commesso un reato della stessa natura di un altro, precedentemente commesso, per il quale ha già subito una condanna.
Vi è la recidiva semplice, aggravata e reiterata, in base alla gravità della recidiva.
A livello internazionale, i programmi trattamentali per autori di reati sessuali che mirano principalmente alla cosiddetta gestione del rischio di recidiva (risk management); la valutazione del rischio di recidiva (risk assessment) consiste nella capacità di individuare e stimare i fattori di rischio della condotta sessualmente deviante.
Ma cosa ci si aspetta per il futuro?
Ci si aspetta che non aumenti la percentuale, già molto alta, delle violenze che hanno luogo; che le persone che subiscono una violenza parlino e non subiscano più in silenzio.
Dobbiamo farci sentire e sperare che in Italia, come in altri Stati succede, vi sia giustizia utilizzando la migliore punizione.
Ilenia Cicatello
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