mercoledì 8 novembre 2017
Texas, spari in chiesa [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]
Passo davanti ad una serie di televisioni in un centro commerciale, tutte sintonizzate sullo stesso canale come spesso accade in quei luoghi. A volte c’è dello sport da vedere, a volte cartoni animati. Questa volta nulla di tutto questo. Vedo un uomo in lacrime in Tv. C’è confusione e non riesco a sentire una parola. Mi avvicino e capisco qualche cosa in inglese. Nulla di chiaro per me che con la lingua inglese ho litigato. La mia attenzione però non si sposta da quell’uomo. Ha il viso buono. La barba bianca nemmeno troppo lunga. Porta gli occhiali ed è seduto mentre parla. E piange. Occhi lucidi e ogni tanto prende fiato. C’è tanto negli occhi di un uomo. È scosso. Non si trattiene. Parla e si ferma ancora. Poi scorre un titolo sotto alle immagini. Texas, parla l’uomo che ha sparato all’attentatore. Qualcosa di più chiaro ora. E non è stato il titolo che mi ha fatto venire voglia di capire di più. Arrivo a casa e cerco tramite quel titolo, quel volto, quegli occhi. In un attimo li ritrovo sempre lì. Oltre agli occhi a parlare ora c’è anche la sua voce.
E per quelli come me, anche i sottotitoli in lingua italiana. Una sparatoria in una chiesa del Texas. Un folle omicida esplode raffiche di proiettili dentro a una chiesa. Più di 20 morti e un uomo che non si dà pace. Quando arrivano i soccorritori lui è tra loro. Spara all’attentatore. L’incubo ha una fine. Raccontano il dramma di quei momenti quegli occhi. I colpi esplosi e ad ogni colpo il pensiero che un amico poteva andarsene per sempre. In quella chiesa c’erano amici, parenti. Pezzi di vita strappati ad ogni sparo. Più di venti morti. Più di venti storie da raccontare. Ad ogni sparo, la fine di una di esse. L’hanno definito eroe. Vuole essere una persona semplice. Glielo leggi in quegli occhi e non puoi non capire che gli eroi esistono. E se guardi ancora meglio, comprendi anche che il prezzo per essere definito “eroe” è sempre un prezzo molto alto. Forse uno di quei prezzi che non ti fanno più dormire. Vorrebbe dimenticare. Vorrebbero cancellare tutto quegli occhi lucidi, azzerare i ricordi, i pensieri. Non si può. È finito tutto. Sapeva che a ogni colpo, la vita di un amico si spegneva. Lo dice, lo si comprende. Lo chiamano eroe. No, non lo è. Lui risponde così. Dice di aver avuto paura, terrore. Ha fatto quello che andava fatto. Con tanta fortuna, con l’aiuto di Dio. Un Dio che a dirla tutta forse era distratto all’inizio per permettere un massacro proprio nella sua dimora. Però la vita è questa. Il gioco è questo. Si gioca allora. Tanti morti e un uomo buono che fa i conti con un omicidio necessario. Quello che era necessario. Dio lo ha aiutato in questo. E lui se ne sta seduto a raccontare, stremato dall’angoscia. Con il terrore negli occhi. Il suo Dio ha preso una strana via per premiare la sua fede. Lo ha portato nella sua dimora a togliere la vita a qualcuno. A vedere morire i suoi amici. La vita è fatta davvero di assurdità a volte. La gente buona piange spesso.
E troppo spesso per colpa di altri.
Franco Quadalti
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