sabato 18 novembre 2017

Il Boss [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI PDF GRATIS]


Nato il 16 novembre 1930, morto esattamente 87 anni dopo, nel giorno del suo compleanno. Da solo. In una stanza del reparto detenuti dell’ospedale di Parma. Dopo due giorni coma, se n’è andato. Non era una persona comune. Era il capo indiscusso di Cosa Nostra. Totò Riina se ne va il 16 novembre 2017 e porta con sé i suoi segreti e anche quelli di qualcun altro probabilmente. Una vita tanto lunga quanto complessa, da raccontare e anche da comprendere. Una vita difficile da mettere giù in due righe. E raccontarla non è giusto. Non è il luogo. Dopo la sua malattia gli era stato anche negato di poter passare il resto della pena a casa, ai domiciliari. Era il Boss, non uno qualunque. Si porta via tanto, forse tutto di quegli anni.

Dopo 24 anni di latitanza fino al 1993, l’arresto il 15 gennaio di quello stesso anno. Poi altri 24 anni in prigione in carcere di massima sicurezza. Comandava lui, sceglieva, decideva. Parlava poco, nulla. E quando lo faceva, l’ultima parola era sempre la sua. Durante una visita del figlio confida infatti…”perché l'ultima parola era sicuramente la mia e quindi l'ultima parola non si saprà mai. Ci devi saper fare nella vita. Quando hai una possibilità se la sai sfruttare, l'ultima parola non la dici; te la tieni per te e puoi fare tutto su quest'ultima parola”. Al di là della sua vita, in questa sintesi c’è un modo di essere che mette sempre un passo avanti a tutti. Chi sa la verità, non la dice. Mai. Questo è il vero potere. E lui ne aveva tanto. Capo indiscusso di Cosa Nostra, il Boss. Totò Riina si è spento portandosi via i segreti degli anni di fuoco, quelli difficili, delle autostrade saltate in aria, degli omicidi a viso aperto. Della legge del più forte. Ricordo il giorno dell’arresto, un avvistamento, un appostamento, la cattura. Forse non era nemmeno nascosto. Perché le cose più grandi sono, più difficilmente le vedi perché le vai a cercare in posti impensabili. E come tutte le cose lui era lì, in quelle strade. Latitante ma forse non fuggiasco come chi scappa via e si chiude in un nascondiglio segreto.
Ora non ci sono più luoghi dai quale fuggire, non ci sono più cose da chiedere, da dire, da fare. Resta il silenzio, non quello omertoso. Quello che non porta a nulla se non al tempo che passa.
Franco Quadalti


https://drive.google.com/file/d/1a3LWfwuPtikTYd7W8Ims0AQxqgFTINOC/view?usp=sharing

Nessun commento:

Posta un commento