venerdì 10 novembre 2017
Il bambino farfalla [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]
“Da qui in poi mostrerò immagini che sono impressionanti ed esclusive; riguardano uno studio in corso, vi chiedo di non scattare fotografie”.
Con queste parole, nel 2015, Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, apre la sua conferenza. Appaiono delle foto. Un bambino di soli sette anni, Siriano, emigrato in Germania con la famiglia. Il corpo completamente spellato, sanguinante. Il piccolo è affetto da una malattia genetica chiamata epidermolisi bollosa. La proteina che dovrebbe tenere attaccata la pelle e l’epidermide, non viene prodotta dal suo organismo e purtroppo si ritrova a dover far fronte a un dramma destinato a vederlo morire. In attesa di questa morte, il bambino era tenuto in coma farmacologico. Era. Ma non è morto. Com’è possibile?
L’Italia è il Paese dove oggi lavorano alcuni gruppi di ricerca leader mondiali sulle staminali, anche se solo pochi anni fa, si parlava di bufala Stamina di Vannoni. Ciò che è accaduto, ha dell’incredibile per l’opinione pubblica. Negli ultimi due anni infatti De Luca ha preso in carico il caso di questo bambino rendendolo l’unico scopo della sua ricerca. Il bambino ora vive e un pizzicotto che prima poteva procurargli una lacerazione dolorosissima, adesso rimane quello che è, un pizzicotto, uno scherzo, una risata. Riprendendo studi e tecnologie già sviluppate nel 2006, De Luca ha curato quel bambino. La sua equipe ha prelevato quattro centimetri quadrati di pelle, da cui ha ricavato alcuni milioni di staminali della pelle, che hanno geneticamente corretto, fatto espandere in coltura fino a raggiungere la superficie necessaria per ricoprirne il corpo. Questa pelle, quasi miracolosamente, è rimasta attaccata. Non era mai successo nella storia della medicina che un tessuto solido di così grandi dimensioni, fosse ottenuto in coltura e che non fosse degenerato perdendo funzionalità o producendo cellule tumorali. Ma stavolta è accaduto. È accaduto grazie a questi scienziati. Grazie al Comitato Etico tedesco che ha autorizzato un trattamento per uso compassionevole fondato su una solida base di dati. Grazie alla Germania. Si, perché in Italia tutto ciò non sarebbe fattibile. In Italia non si danno permessi in 30 giorni per un trattamento di trapianto equiparato a un farmaco. Si rallenta, si chiudono porte. Si vincola e tanto altro. I miracoli accadono altrove. Almeno per stavolta. Sperando sempre meno “per stavolta”. Li ho chiamati miracoli, è stato un errore. Questa è scienza. Il frutto del duro lavoro e di studi di persone qualificate. De Luca è anche presidente dell’associazione “Luca Coscioni per la Libertà di Ricerca” e si è speso pubblicamente insieme a Paolo Bianco ed Elena Cattaneo per bloccare Stamina. C’è una vita di sacrifici dietro a questo miracolo. C’è tanta Italia. Non quella politica. Si aprono porte verso il futuro. Una volta, almeno per una volta, la farfalla perde le ali, ed è meglio così.
Franco Quadalti
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