lunedì 16 ottobre 2017

Buoni o cattivi [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]


Spesso abbiamo ascoltato delle notizie riguardanti famiglie a cui vengono tolti i figli.
Spesso il giudizio della gente è negativo nei confronti della giustizia e di coloro che decidono di togliere i figli ai genitori.
Si afferma che la responsabilità è sempre degli assistenti sociali.
Ma prima di giudicare, abbiamo mai avanzato conoscenze sulla loro figura professionale?
La professione di assistente sociale è sorta e si è sviluppata, quando il concetto di «assistenza sociale» ha trovato una più concreta applicazione legislativa, con l’affermazione della concezione dello «Stato sociale».
 Per «Stato sociale» si intende quel tipo di Stato che ha come fine e garantisce non solo l’eguaglianza e la libertà dei cittadini, ma anche (entro i limiti in cui le risorse e le energie pubbliche lo consentono) il benessere sociale, sia mediante una serie di attività (tra cui l’assistenza sociale) realizzate da esso in prima persona o attraverso enti pubblici (Regioni, Province, Comuni etc.), sia tramite provvidenze che tutelano fasce di cittadini economicamente più deboli o meno protette. L’assistente sociale è chiamato a prestare la sua opera in determinati contesti sociali, per cui egli utilizzerà mezzi, strumenti, tecniche e metodi specifici affinché, oltre al sostegno psicologico, possa offrire all’utenza quell’aiuto materiale predisposto dalla società, sempre finalizzato a prevenire o eliminare lo stato di bisogno.

Fondamentale è la loro visione e il loro giuramento del Codice Deontologico da seguire e che fa capo alla loro professione.
Gli interessi dei minorenni vengono tutelati a livello giudiziario da diversi soggetti: Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario e Giudice Tutelare.
Fondamentale è la collaborazione dei Servizi Sociali con l’Autorità giudiziaria, concetto in cui rientrano le figure sia dei Magistrati giudicanti che di quelli inquirenti (Giudice e P.M.).
Le segnalazioni dei casi vanno dirette alla Procura della Repubblica per i minorenni che, quale parte pubblica, ha la legittimazione processuale per la tutela dei diritti dei minori e degli incapaci anche in via d’urgenza. 
Una collaborazione tra questi ruoli, che può portare ad una risoluzione del problema, è di grande importanza.
Una decisione presa, può essere giusta o sbagliata, ma deve essere considerata con consapevolezza, con conoscenza, con la giusta informazione sulla responsabilità presa dall’equipe lavorativa, sulla loro professionalità.
Ogni ruolo professionale ha delle responsabilità, dei diritti, dei doveri, ai quali adempiere, e bisogna considerare che si può fare la scelta giusta o sbagliata.
Ma sappiamo, anche, che chiunque ha un’etica da seguire, dei valori, dei pensieri, delle culture, che contraddistinguono ognuno di noi, quindi non può mai esistere un giudizio comune.
E allora buoni o cattivi?
Ilenia Cicatello

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