martedì 31 ottobre 2017
Botte, botte senza fine [DOWNLOAD DISPENSE APPUNTI RIASSUNTI GRATIS]
Botte, madre e due figli. Arrestato il padre e lo zio.
Non ricordo in 42 anni un solo schiaffo di mio padre a mia madre. Non ricordo un gesto di disprezzo. Però queste cose succedono, e quando è a casa degli altri sembra assurdo. Sembrano così lontane queste cose, quando in casa non le hai vissute. Sembrano storie raccontate per far paura. Invece no. Queste cose succedono. Una tra le migliaia, ieri al nel rione Sanità di Napoli. Una famiglia come tante. La notizia dell’Ansa di ieri parla di una famiglia cingalese, ma poco importa. Non è il colore o la razza, queste cose accadono da Bolzano a Palermo indistintamente. Botte. Botte a due bambini di 7 e 8 anni, botte alla madre.
Botte taciute per anni. Queste notizie sanno nascondersi tra le stanze delle case come fantasmi. Sanno restare lì per sempre a volte. Non è successo a questa famiglia. Il fratello maggiore, prende il telefono e chiama il 112. Denuncia il fatto. E come spesso accade, non c’è mai fine al peggio. Il fratello del padre, si accanisce sul bambino per aver tradito il silenzio. A leggere certe cose, viene da sorridere a pensare quando da bambini si pensava che il lupo cattivo fosse la figura più pericolosa in cui ci si poteva imbattere nella vita. Invece no. Il dolore spesso assume le sembianze di un adulto, di un uomo, una donna, qualcuno che dovrebbe proteggere. L’arresto chiude forse la questione. L’arresto del padre, dello zio. La detenzione non risolve il dramma. Lo chiude in una bolla. Lo fa respirare, crescere. Lo lascia lì in vista. Queste cose non si dimenticano. Le violenze sui bambini squarci nell’anima. Sono voci che continueranno a farsi sentire. Le lesioni curate al pronto soccorso per la madre e i due figli sono nulla a confronto al sanguinare continuo di questa triste realtà. Le favole non sono poi così orribili. Il buio dei boschi raccontato nei libri, non è mai così nero come il giorno in certe case, in certe famiglie. A questi bambini andrebbe insegnato che prendere una caramella da uno sconosciuto non è poi un pericolo così grande, a volte il dolore te lo provoca qualcuno che conosci. Allora usciamo allo scoperto, non nascondiamoci. Entriamo nel bosco e cerchiamo il lupo cattivo e facciamogli una carezza. In fondo lui ci conosce così bene che non può farci del male. In ogni storia da bambini, lo abbiamo visto e non ci ha mai morso, o schiaffeggiato, picchiato, deriso, ferito.
Franco Quadalti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento