Nel secondo dopoguerra, l’interesse della sociologia economica per il ruolo della cultura e dei fattori istituzionali nel processo di sviluppo economico trova un terreno più favorevole soprattutto nello studio dei paesi e delle aree arretrate, in particolare delle nuove nazioni che, a seguito del processo di de– colonizzazione, diventano indipendenti. Lo studio di questi paesi, che devono affrontare problemi di crescita economica e di costruzione di nuove strutture istituzionali, contribuirà alla nascita di una nuova sociologia dello sviluppo. I primi passi della sociologia dello sviluppo maturano come tentativo di alcuni studiosi americani di integrare il punto di vista degli economisti, per andare oltre una soluzione del problema solo in termini di aiuti internazionali per avviare e sostenere il processo di industrializzazione. Viene sottolineata cosi la rilevanza di fattori culturali e istituzionali come elementi che condizionano la possibilità di successo di politiche economiche a sostegno dello sviluppo. È in questo quadro che prende forma la teoria della modernizzazione. Alla base di questo filone di studi vi è l’idea che la modernità occidentale costituisca una sfida che spinge inevitabilmente le società meno sviluppate sulla strada del cambiamento sociale, Tuttavia, all’interno di questo indirizzo, molto diversi sono gli approcci seguiti:
La TEORIA DELLA MODERNIZZAZIONE IN SENSO STRETTO (anni ’50 e ’60), che sottolinea l’importanza dei fattori socioculturali e politici endogeni dei paesi meno sviluppati nel condizionare il cambiamento sociale. Dopo l’iniziale ottimismo sulla possibilità per i paesi arretrati di avvicinarsi al modello di società di quelli sviluppati, in seguito fu oggetto di pesanti critiche (anche per le notevoli difficoltà incontrate nel loro percorso di sviluppo dai paesi del Terzo mondo;
La TEORIA DELLA DIPENDENZA (elaborata con particolare riferimento all’esperienza dei paesi dell’America Latina), per la quale i paesi più economicamente sviluppati esercitano pesanti condizionamenti sul cambiamento di quelli arretrati. Era però un filone molto rigido, che non teneva conto della crescente diversità che si manifestava nei processi di modernizzazione dei paesi del Terzo Mondo;
Approccio della “POLITICAL ECONOMY” COMPARATA, che pone al centro dell’attenzione il ruolo delle istituzioni politiche nel processo di modernizzazione, anche attraverso un confronto tra i paesi asiatici e quelli dell’America Latina.
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La sociologia economica [Parte 2]
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